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Bollette RSA, Massi: “Meno riscaldamento, più polmoniti”

Nella sua prima assemblea in presenza dopo la pandemia, UNEBA mette in tavola le due emergenze del momento. Da un lato il caro energia, che rischia di ripercuotersi pesantemente sulle casse degli istituti e, di conseguenza, sule tasche delle famiglie. Dall’altro, la carenza di infermieri. Filippini: “Via il vincolo di esclusività per i professionisti del pubblico”

45 strutture associate nella sola provincia di Varese (435 a livello lombardo), che conta 7.200 posti letto e 9 mila addetti.

Sono alcuni dei numeri che rappresentano UNEBA, l’unione cui fanno riferimento RSA e RSD.

Nell’auditorium della LIUC, Università Cattaneo di Castellanza, è andata in scena la prima assemblea pubblica in presenza dopo il biennio covid, nemico che speravamo di aver sconfitto e che invece, seppur con una intensità e gravità non paragonabile a quella del micidiale 2020, continua a incombere.

Oggi, però, i vertici provinciali, regionali e nazionali di Uneba si sono mostrati molto più preoccupati dal combinato disposto di altri due fattori: caro energia e carenza di personale. Da un lato, quindi, bollette che comportano aumenti pressoché incontrollabili e mettono a dura prova la casse degli enti. “E no ci chiedano di abbassare i caloriferi, tuona il presidente nazionale Franco Massi, noi curiamo anziani fragili che rischiano la polmonite”. Dall’altro, l’ormai nota mancanza di infermieri, che mette in difficoltà gli operatori presenti e spinge le associazioni a lanciare ripetuti appelli al Governo affinché tolga il vincolo di esclusività che limita il raggio d’azione dei dipendenti pubblici.

Rete55 dedicherà uno speciale al tema sabato 22 Ottobre alle ore 12.45, 20.30 e 22.30. In questo servizio anticipiamo alcuni degli spunti emersi.

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