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Castrazione chimica, i dubbi di Cattaneo

L’assessore regionale ed esponente cattolico auspica che il governo si concentri sul fronte della prevenzione, più che su quello della punizione

Castrazione chimica: rimedio estremo per un  male estremo come lo stupro. Se ne torna a parlare in queste ore, davanti ai fatti di Viterbo e dei due militanti di Casapound accusati di aver violentato una donna, filmando le loro prodezze coi telefonini. In sintesi la castrazione chimica consiste nell’obbligo ad assumere un farmaco che riduce la libido provocando una temporanea impotenza. “Lo stupro è un reato disgustoso, che va punito severamente – premette il cattolico Raffaele Cattaneo, assessore regionale che non nasconde la propria allergia allo spirito tutt’altro che moderato delle forze sovraniste – Ciò che mi lascia perplesso, aggiunge, è l’effetto squisitamente punitivo della castrazione chimica. La buona politica deve concentrare i propri sforzi sulla prevenzione, più che sul castigo”.

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