Centri per l’Impiego, la Provincia è pronta ad assumere 114 persone: 97 a tempo indeterminato e 17 a tempo determinato.
L’annuncio è del presidente Emanuele Antonelli e del consigliere delegato Mattia Premazzi, i quali garantiscono massimo sforzo per ripristinare l’operatività dei CpI, in crisi a causa della cronica carenza di personale.
Nei giorni scorsi le polemiche avevano toccato, in particolare, la sede di Gallarate, oberata da code interminabili, anche a causa dell’accorpamento di Sesto Calende, che ha portato il bacino d’utenza facente capo al centro gallaratese a 32 Comuni (tradotto, migliaia di utenti che gravano su 9 addetti). Una domanda oceanica, in costante aumento, che i pochi dipendenti faticano a gestire, con evidenti ricadute sulla cittadinanza.
Problemi analoghi a Saronno, che ha assorbito Tradate. E a Laveno Mombello, costretto all’apertura part-time e alla spola del personale dalla locale sede a quella di Luino.
Le difficoltà sono ben note ai vertici di Villa Recalcati. Spiega Antonelli: “Abbiamo fatto i salti mortali per far fronte alla carenza di risorse e scongiurare la chiusura dei CpI più piccoli: limitazioni di orario, rotazione del personale, aperture alternate.
Secondo i sindacati CGIL, CISL e UIL la situazione è ormai ben oltre il livello di guardia, perché oltre alla carenza di personale si segnala un carico di lavoro ormai ingestibile, l’aumento vertiginoso della domanda e le continue difficoltà dell sistema informatico. Le critiche guardano soprattutto a Regione Lombardia, rea, secondo le sigle di rappresentanza, di aver promesso ma mai attuato il potenziamento dei Centri. E l’annuncio della Provincia? “Importante, ma non risolutivo – sentenziano – I tempi burocratici necessari all’espletamento delle procedure di assunzione saranno lunghi: cosa accadrà nel frattempo?”.
