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Coronavirus, “In Cina imprese rimborsate. In Italia?”

L’imprenditrice Chiara Radrizzani spiega a Rete55 quali possano essere le ripercussioni della pandemia sull’impresa nostrana e precisa: “Il governo di Pechino sta restituendo una parte delle tasse già versate e premiando chi non licenzia. Qui si parla solo di rinvii”

“Credo che la gente faccia fatichi a prevedere le conseguenze che il caos provocato dal Coronavirus avrà sull’economia e sul sistema industriale e sull’occupazione”

Parte da un dato conoscitivo Chiara Radrizzani, imprenditrice, titolare della ADR Spa di Uboldo, grande realtà abituata a lavorare con la Cina e oggi nel pieno della bufera generata da allarmismi, psicosi, sospensioni di forniture e di trasferte.

Dopodiché, sul piano del sostegno alle imprese per le gravi perdite che subiscono e subiranno, salta all’occhio la profonda differenza tra le misure adottate in Cina e quelle proposte in Italia.

“Il governo di Pechino – afferma – ha già provveduto a eliminare il versamento di alcune tasse e a restituire alle imprese (compresa la nostra) una parte di quanto versato nel mese di Gennaio”.

Iniziative che si estendono al capitolo lavoratori: “Chi non licenzia verrà agevolato”.

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