Che avrebbe detto Ippocrate se ai suoi tempi ci fossero stati internet, social e whatsapp? Se alla connessione etica, scientifica e morale che intesse il celebre giuramento se ne fosse aggiunta una impalpabile, virtuale ma potente, capillare e insidiosa, capace di condizionare l’opinione pubblica, a volte informando, a volte distorcendo, falsando, inquinando l’immaginario collettivo e quindi il rapporto tra medico e paziente? Se lo è chiesto l’ordine professionale dei camici bianchi, che ha posto l’interlocuzione al centro di un partecipato simposio, al quale è intervenuto anche il presidente dei giornalisti lombardi.
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I medici sfidano “Doctor Google”
Simposio dell’ordine professionale per fare il punto su un’evoluzione della materia pesantamente condizionata dalle incursioni (spesso deleterie) della rete
- Pubblicato il
Matteo Inzaghi
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