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Orgoglio Siulp: “I nostri diritti, la vostra sicurezza”

Sala gremita, a Varese, per il nono congresso del principale sindacato di Polizia. Macchi: “Servono strumenti e tutele per chi veste un’uniforme”. Molteni: “Dal 30 Maggio entra in dotazione il taser”. Romano: “Sicurezza fa rima con progresso”. A breve una piazzetta intitolata a Fabio Mondora

Nei nostri diritti, la vostra sicurezza. Ha scelto questo titolo il SIULP, primo sindacato di polizia, per il suo nono congresso provinciale nella sala Campiotti di Camera di Commercio.

Al timone, Paolo Macchi, poliziotto e leader, timoniere e punta di diamante carismatica di un’organizzazione che in lui trova schiettezza, trasparenza, energia e dialogo.

La frase riportata nel titolo riafferma il legame diretto tra cittadinanza e forze di polizia, ribadendo che prevenzione e repressione sono parole d’ordine che rischiano di restare sulla carta senza materie prime. A cominciare dagli organici, 98 mila in tutto. Ne servirebbero 20 mila in più. E la carenza, già cronica, rischia di esplodere in tutta la sua drammaticità da qui al 2030, quando 40 mila poliziotti andranno in pensione.

Un conto alla rovescia temibile, sottolinea il Sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, il quale pone in risalto due esigenze: soldi per assumere, ma, prima ancora, scuole per formare”.

Ma anche strumenti per intervenire, possibilmente senza rimetterci vita e carriera, scandisce bene Macchi, nella sua relazione di apertura.

E’ vero che dal 30 Maggio, anche nella dotazione degli agenti varesini, entrerà il tanto sospirato taser.

Ma spesso, ciò che manca a chi indossa l’uniforme, sono le tutele. Quanti operatori finiscono alla sbarra perché accusati di abusi? Quanti finiscono sul lastrico perché oberati di spese legali? Materie che riguardano tutte le divise, compresa la Polizia Penitenziaria, più volte citata dai presenti, a cominciare dal cappellano del carcere di Busto, Don David Riboldi, protagonista di un intervento strappa-applausi sul valore sociale e culturale, prima ancora che pratico, di chi vive dentro o al fianco della polizia.

Tra le tante autorità presenti, le onorevoli Maria Chiara Gadda, Isabella Tovaglieri e Paola Frassinetti al senatore Stefano Candiani; dai sindaci Davide Galimberti, Andrea CassaniNicola Poliseno, al governatore Attilio Fontana, ai consiglieri regionali Emanuele Monti e Francesca Brianza, al vicepresidente della Provincia Alberto Barcaro, agli assessori comunali alla sicurezza Francesca Caruso e Raffaele Catalano, al presidente di Confcommercio Rudy Collini, agli esponenti sindacali della CISL, cui fa capo il SIULP, e che trovano nel vertice confederale Daniele Magon un interlocutore serio e appassionato, fino al prefetto vicario Davide De Fanti e all’ex Questore di Varese, Gianni Pepè.

Dopo il saluto del segretario lombardo SIULP Alessandro Stefanì, la chiosa affidata al vulcanico leader nazionale Felice Romano, convinto che tra le urgenze del momento vi sia la questione educativa. Se alla vista delle pattuglie – afferma – i giovani non scappano, bensì irridono, o peggio attaccano, significa che l’emergenza sociale è oltre il livello di guardia. Restituire dignità a chi veste l’uniforme significa irrobustire lo Stato e la percezione che se ne ha”.

Infine, l’annuncio del Questore Michele Morelli e da tutti raccolto con favore e commozione: a breve la piazzetta di fronte a Villa Recalcati sarà intitolata al compianto Fabio Mondora, poliziotto con la P maiuscola.

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