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Terza dose dopo 6 mesi: “Anziani, giocate d’anticipo”

Paolo Grossi, infettivologo di ASST Sette Laghi e ospite dei Lions, sollecita persone di età avanzata o fragili a richiedere il nuovo richiamo prima di quanto inizialmente previsto. E le reazioni avverse? “Poco più di 10 casi ogni 100 mila somministrazioni”

Su 100 mila vaccinazioni la media di segnalazioni da parte di chi subisce reazioni avverse è di circa 120. Di queste l’85% risulta non grave, mentre solo il 14% dei casi, cioè meno di 15 su 100 mila, appare grave.

Parte da questo dato Paolo Grossi per chiudere definitivamente la bocca a coloro che demonizzano i vaccini non per conoscenza diretta, né per fondatezza scientifica, ma solo per pregiudizio. E non parliamo certo di un medico qualunque, ma di un infettivologo noto in Italia e all’estero, numero uno di reparto a Varese, nonché membro della cabina regia tecnica e scientifica dello Spallanzani di Roma, del Comitato regionale e del gruppo di lavoro permanente sul covid formato dal Consiglio Superiore di Sanità.

Nell’incontro coi Lions, Insubria, Varisium e Host, il professore ha ripercorso questo anno e mezzo da incubo, così come vissuto dal suo osservatorio ospedaliero, clinico e culturale. Lo ha fatto con la pacata chiarezza che da sempre lo contraddistingue, soffermandosi in particolare su due dati.

Il primo: l’effetto Liberi Tutti rischia di essere deleterio. Se è giusto e auspicabile normalizzare il normalizzabile, è altrettanto doveroso tenere la barra dritta sulle regole base della sicurezza. In primis, l’uso della mascherina, che sarebbe troppo presto abbandonare. Secondo, la terza dose di vaccino. Rispondendo alle domande in sala, Grossi consiglia alle persone più anziane e fragili di anticipare il nuovo richiamo rispetto alle scadenze inizialmente ipotizzate. Se sono già passati 6 mesi dalla seconda somministrazione, avverte, fatevi avanti.

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