Una patologia subdola, proprio perché si nasconde dietro a un disagio che sa di quotidianità. Al punto che sono gli stessi malati a negare di esserne affetti e a ripetere: “smetto quando voglio”. I realtà, non è così. La febbre del gioco, o ludopatia, sta mietendo vittime tra le famiglie italiane. Chi ne è affetto ci rimette la casa, gli affetti, l’equilibrio e, appunto, la salute. Ora, per curare questa patologia, c’è un nuovo protocollo di cura. In arrivo dalla Svizzera. Si tratta, in sostanza, di uno strumento che spinge il malato, fin da subito, a sentirsi coinvolto. Primo obiettivo: riconoscere le origini della patologia.
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Rubrica salute
Gioco d’azzardo, un cancro da estirpare: soprattutto quando affligge e ossessiona i più deboli. E quando colpisce persone che rispondono: “No, io non sono malato”
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Redazione Rete55
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