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Braccio ricostruito, nuovo miracolo del team Cherubino

Dopo 14 ore di intervento e l’utilizzo di un macchinario di ultimissima generazione, l’equipe del direttore di Chirurgia della Mano, docente di Chirurgia Plastica Ricostruttiva, ha restituito l’arto sinistro a un anziano rimasto mutilato da un grave incidente di caccia

Mario Cherubino conferma il proprio talento e lo straordinario affiatamento della sua squadra.

Con un’operazione realizzata in due fasi che ha coinvolto un team di sette medici per oltre 14 ore complessive è stata ricostruito completamente l’avambraccio sinistro a un uomo di 79, vittima ai primi di Ottobre di un grave incidente di caccia nella zona di Cittiglio. 
Un altro piccolo grande miracolo, compiuto dal Direttore della Struttura di Chirurgia della Mano e Microchirurgia dell’Ospedale di Circolo di Varese (nonché professore associato di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica all’Università dell’Insubria) e dallo staff che, già nel recente passato, lo aveva affiancato in interventi destinati a fare dottrina.
 
L’arto – spiega Cherubino – era completamente staccato poco sotto il gomito, i proiettili avevano distrutto tutti i vasi e le due ossa che collegano gomito a polso ovvero l’ulna e il radio.
Innanzitutto i dottori Federico Tamborini e Alessandro Fagetti della nostra unità operativa hanno provveduto a riconnettere i vasi sanguigni per evitare la necrosi della mano. Dopo qualche giorno, escluso il pericolo di infezioni e confermata la vitalità della mano re-impiantata, il gruppo dei microchirurghi specialisti in chirurgia plastica ed in ortopedia, ha prelevato il perone (osso della gamba non essenziale alla deambulazione ndr.), lo ha sezionato e collocato al posto delle due ossa mancanti del braccio. Poi si è proceduto a ricostruire i tessuti muscolari e la pelle con l’utilizzo della cute artificiale.” 
 
Un’impresa davvero eccezionale resa possibile anche dall’impiego della nuova macchina chiamata RoboticScope, di fabbricazione austriaca e del costo di 350.000 dollari che ASST Sette Laghi ha ottenuto in prova per testarne l’efficacia. 
Questa apparecchiatura si comanda attraverso i movimenti della testa, che muovono il braccio robotico con assoluta precisione e lasciando le mani libere a chi sta operando. Tramite i visori oculari viene ricostruita un’immagine tridimensionale direttamente negli occhi del chirurgo. La tecnologia sviluppa ingrandimenti superiori al microscopio tradizionale. Una meraviglia di ultima generazione che, chiarisce il professor Cherubino, abbiamo utilizzato per la prima volta al Mondo in un intervento di chirurgia plastica ricostruttiva.
Per la cronaca il paziente sta bene, è stato dimesso ed è già a casa. Con due braccia funzionanti.
Disponibile su Google Play
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