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Busto: Chirurghi lombardi a convegno durante lo sciopero

Sciopero della Sanità, chirurghi lombardi a Busto: “Segnale d’unità professionale coerente con rivendicazioni”

Mentre in Italia scatta lo sciopero della Sanità, la grande Chirurgia torna all’ospedale di Busto Arsizio. Lo comunica Asst Valle Olona, presentando il convegno dal titolo “La Diverticolite acuta complicata – una road map”, organizzato sotto l’egida della Società Lombarda di Chirurgia.
Il Presidente del Congresso, Dottor Ildo Scandroglio, Direttore della Divisione di Chirurgia Generale di ASST Valle Olona Busto Arsizio fornisce ad Asst alcune dichiarazioni, che vi riportiamo di seguito.
“Siamo molto felici che il nostro ospedale possa ospitare questo evento, che speriamo possa essere il primo di una serie finalizzata ad amplificare i rapporti tra i chirurghi lombardi”, precisa il Dott. Scandroglio.
Quali sono i motivi di soddisfazione?
Per primo quello di poter organizzare un convegno unitamente a due amici e stimati colleghi quali il Dottor Eugenio Cocozza, Direttore della Chirurgia Oncologica e mininvasiva di ASST Sette Laghi, Co-Presidente insieme a me, e il Dottor Mauro Longoni, Direttore del Dipartimento Chirurgico di ASST Nord Milano, quale Presidente Onorario del Consesso, anche in forza del suo status di past-president della Società Lombarda di Chirurgia.
Il tema del convegno sarà quello della diverticolite acuta perforata. Cosa ci può dire a tal proposito?
Questa patologia rappresenta una delle maggiori cause di intervento chirurgico in urgenza ma, nonostante l’ampia diffusione del problema, ancora non vi è pieno consenso in merito a percorsi di trattamento standardizzati. Questo aspetto viene spesso messo in relazione alle diverse variabili in gioco, legate alla tipologia di paziente, di quadro clinico e di struttura sanitaria.
Il convegno si prefigge l’intento di focalizzare l’attenzione su molteplici aspetti legati al trattamento della diverticolite acuta complicata, dalla classificazione ai trattamenti non chirurgici (ove possibile), dalle tecniche e tecnologie operatorie più adeguate alla gestione del paziente con quadri clinici avanzati e multiorgano. La giornata sarà impreziosita anche da interventi chirurgici in modalità relive, dove insigni esperti potranno condividere direttamente la propria esperienza con i colleghi commentatori e con la platea.
È la prima volta che Busto Arsizio ospita un congresso della Società Lombarda di Chirurgia?
A quanto ne sappiamo sì, e ne siamo onorati. Si tratta di una delle società scientifiche più antiche d’Italia, fondata a Milano nel lontano 1920 dall’illustre professore Mario Donati, al timone della quale si sono avvicendati i più celebri clinici lombardi, dapprima solo cattedratici quindi, dagli anni Novanta, con un’alternanza tra chirurghi universitari e ospedalieri, sintetizzando insieme ad ACOI – Associazione dei Chirurghi Ospedalieri Italiani – quella che è stata a suo tempo definita la comunità dei chirurghi lombardi.
Un esperimento virtuoso nel panorama del mondo scientifico
Certo, è sono felice di aver personalmente contribuito a questa crasi più di 10 anni fa. La Lombardia conta 10 milioni di abitanti, al pari di nazioni quali il Portogallo, la Svezia o l’Ungheria, uno stato nello stato. Nel nostro settore vi sono oltre 150 reparti di chirurgia generale, ognuno con il proprio staff, con una comunità scientifica solida ed affermata, che deve riuscire a superare i campanilismi del passato ritrovando una sintesi efficace per essere autorevole con interlocutori istituzionali, scientifici e sociali.
Tuttavia, leggendo i giornali, si nota come anche la chirurgia stia subendo la crisi che attanaglia la nostra sanità
Abbiamo appreso con preoccupazione che quest’anno il 56% delle borse di specializzazione in chirurgia generale a livello nazionale non è stata assegnata. A livello della nostra Regione i dati sono meno allarmanti, tuttavia la crisi vocazionale nel nostro settore è ormai un dato di fatto. Le motivazioni che spiegano la disaffezione dei giovani laureati in medicina verso questa professione sono molte, dai turni di lavoro massacranti e senza turnover ad un trattamento economico iniquo, fino al crescente numero dei contenziosi medico-legali. Dobbiamo fare sistema per evitare che nel prossimo futuro l’accessibilità alle cure chirurgiche sia ulteriormente limitata dalla mancanza di professionisti adeguati.
Il Convegno cade proprio nel giorno dello sciopero della sanità
Siamo stati indecisi fino all’ultimo sul rinvio poi, per motivi organizzativi e di sovrapposizione con altri eventi, abbiamo deciso di confermare questa data. Credo tuttavia che questa occorrenza possa trasmettere un segnale di unità professionale coerente con le rivendicazioni dello sciopero.

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