Un importante studio dell’ASST Valle Olona è stato presentato nei mesi scorsi a Berlino nell’ambito del congresso scientifico SWG Secondary AML dell’European Hematology Association. La ricerca, condotta dalla dott.ssa Elisabetta Todisco – direttrice dell’Ematologia e del Dipartimento oncologico aziendale – esplora il legame tra gli inibitori della proteina PARP e l’insorgenza di neoplasie mieloidi secondarie.
I farmaci che bloccano PARP, già noti per la loro efficacia nel trattamento di tumori con mutazioni BRCA come seno, ovaio e prostata, potrebbero però avere effetti dannosi sulle cellule staminali del midollo osseo, aumentando il rischio di sviluppare forme di leucemia secondaria.
“Abbiamo evidenziato un’associazione significativa tra queste terapie e danni alle cellule ematopoietiche”, ha spiegato Todisco, sottolineando l’importanza di un uso più consapevole dei farmaci PARP, soprattutto nei trattamenti di lungo termine.
Lo studio ha suscitato l’interesse della comunità scientifica internazionale e conferma il ruolo di ASST Valle Olona nella ricerca oncologica a livello europeo. Il messaggio importante dello studio è che lo screening precoce con conseguente identificazione delle mutazioni di CH, può aiutare ad identificare i pazienti a rischio di sviluppare una neoplasia mieloide ed in futuro prevenirne lo sviluppo magari somministrando farmaci “target” per la mutazione.
In conclusione lo screening e la prevenzione sarebbe di importanza fondamentale per prevenire lo sviluppo delle leucemie acute secondarie, in donne affette da carcinoma ovarico, in quanto sono patologie difficilmente curabili anche con il trapianto allogenico di cellule staminali






