È lo scenario B l’opzione scelta per il futuro dell’area dell’ex Sant’Antonio Abate di Gallarate. La decisione è stata illustrata durante la commissione Sanità, alla presenza di Arexpo e Asst Valle Olona.
La trasformazione parte dalla “Carta delle Potenzialità”, presentata lo scorso marzo, che raccoglie analisi e ipotesi progettuali per i 59 mila metri quadri dell’ex presidio, un patrimonio di 12 edifici per 240 mila metri cubi di volumetria. Il piano prevede una dismissione ampia dell’area ospedaliera, mantenendo in uso il Padiglione Polimedico con servizi sanitari oltre allo storico Padiglione Boito, gli edifici che danno su via Bonomi e largo Boito, e con la creazione di un nuovo quartiere urbano: residenze per studenti e anziani, spazi di co-living, aree verdi, servizi sociali e luoghi per la socialità.
Secondo la direttrice generale di Asst Valle Olona, Daniela Bianchi, lo scenario B prevede anche un aumento di alcuni servizi, con l’introduzione, ad esempio, di 22 nuovi posti dedicati alla dialisi.
Rimane aperto il nodo della Sovrintendenza, che dovrà valutare eventuali vincoli sugli edifici esistenti prima di procedere con demolizioni e riconversioni.
Al centro della commissione sanità un altro tema caldo che ha creato non poche polemiche nei mesi scorsi, il numero posti letto nel Grande Ospedale di Malpensa: ieri sera la DG ha confermato che saranno 885 (776 più 109 posti tecnici).
Sul tema è intervenuto anche il sindaco Andrea Cassani, ribadendo che “i posti letto previsti sono superiori agli attuali dei due ospedali Busto e Gallarate” che però non ha convinto il consigliere Giovanni Pignataro del PD.
Il trasferimento delle funzioni ospedaliere è previsto per l’inizio del 2031, con la chiusura dei lavori nel 2030.
Il prossimo passo sarà l’Accordo di Programma tra Comune, Regione Lombardia e Asst Valle Olona, per dare forma concreta alla trasformazione di un’area oggi in gran parte inutilizzata, destinata a diventare un nuovo cuore urbano per Gallarate.
