La battaglia sui numeri del nuovo Grande Ospedale della Malpensa si infiamma a Gallarate. Dopo l’intervento della direttrice generale dell’ASST Valle Olona, Daniela Bianchi, in Commissione Sanità, le opposizioni, riunite in conferenza ieri sera (PD, Lista Silvestrini, Città è Vita) denunciano con forza una comunicazione “non veritiera” sui posti letto previsti nella futura struttura di Busto-Gallarate.
A guidare l’attacco è Giovanni Pignataro dl PD, che smonta punto per punto le cifre fornite dall’ASST. Durante la Commissione Sanità, la direttrice generale dell’ASST Valle Olona Daniela Bianchi ha parlato di 885 posti letto (776 ordinari + 109 tecnici), ufficializzati da una delibera di Giunta regionale del 30 di aprile (n.4276). Pignataro smentisce“ La DG ha comunicato che i posti letto ordinari sarebbero saliti a 776. Ma quella delibera a cui fa riferimento la DG che abbiamo letto e analizzato– pubblicata sul bollettino regionale solo il 20 maggio, alla vigilia della Commissione – dice tutt’altro: i posti ordinari accreditati saranno solo 664".
Il consigliere PD spiega che il numero 776 deriva da una tabella allegata alla delibera, dove si fa riferimento alla “capacità operativa massima”, ovvero a un’eventuale espansione in caso di emergenze, aggiungendo letti nelle stanze che lo permettono. “Ma si tratta di circostanze eccezionali, non di un dato strutturale. L’unico numero da considerare come offerta ordinaria è 664 posti letto. E sono oltre 100 in meno rispetto ai 773 dell’accordo di programma votato dai Consigli comunali”.
Il consigliere Cesare Coppe di Città è Vita, “Ci sentiamo presi in giro, è stata fatta una campagna sui numeri non veritiera, un tentativo di celare i numeri veri che andiamo a raccontare da settimane”.
Pignataro incalza, “In caso di emergenze, l’ospedale potrà aggiungere al massimo un centinaio di letti. Una capacità estremamente limitata, che rende la struttura inadeguata sin dalla progettazione”. Secondo i documenti, infatti, la somma dei posti letto oggi accreditati negli ospedali di Busto Arsizio e Gallarate ammonta a 1.070 unità, contro le 664 previste nel nuovo ospedale: un taglio di oltre 400 letti.
Una scelta urbanistica sotto accusa
Le cause? “Sono i vincoli strutturali dell’area di Beata Giuliana – accusa Pignataro –che è schiacciata tra la Cascina dei poveri, un metanodotto, la scuola superiore, il bosco e la superstrada. Si è scelto un sito che non permette espansione né flessibilità”. Un errore strategico, secondo le opposizioni, che compromette la funzionalità stessa della nuova struttura.
“Nessun gioco di prestigio, dite la verità”
“Noi siamo disponibili a discutere se servano davvero tutti quei letti, ma chiediamo trasparenza – conclude Pignataro –. La Regione e l’ASST hanno tentato un gioco delle tre carte sui numeri, ma sono stati smentiti non appena abbiamo letto con attenzione la delibera. Ora dicano la verità”.
Anche la lista civica di Massimo Gnocchi, Obbiettivo Comune Gallarate, interviene a gamba tesa: “Gli 885 posti annunciati non esistono. Il sospetto è che si giochi con le definizioni – tra posti ordinari, tecnici e “massimi” – per mascherare un taglio. I numeri veri sono ancora quelli che OCG ha appeso in giro per la città”.
Secondo il consigliere della lista Silvestrini, Michele Bisaccia, che si esprime sul futuro della sanità territoriale, “La logica è di continuare a operare in modo di dare in pasto i cittadini alla sanità privata”.






