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Mater Domini, 60 anni di progresso sociosanitario

Importante anniversario per l’ospedale di Castellanza, entrato nel Gruppo Humanitas 15 anni fa e in costante evoluzione su fronte clinico e tecnologico

Sessant’anni: un percorso breve per la Storia, lunghissimo per la Sanità.

Il compleanno della Mater Domini, fondata a Castellanza nel 1962 e assorbita dal Gruppo Humanitas nel 2007, rappresenta un giro di boa culturale, scientifico, sociale e naturalmente clinico, caratterizzato da progresso delle dinamiche di cura, innovazione tecnologica e radicamento nel territorio.

Prima di tutto, un po’ di amarcord:  l’idea di dare vita a una clinica sanitaria privata venne da Bruno Grampa, medico e umanista nato a Busto Arsizio nel 1904, trasformato in atto di nascita nel 1960 da un gruppo di industriali della zona. L’intenzione era quella di realizzare una Casa di Cura speciale, dove il paziente potesse trovare un ambiente sereno, immerso nel verde (istanza recepita dall’architetto, Luigi Crespi) ed un’estrema professionalità da parte dei medici. Castellanza era la città ideale, interposta tra Legnano e Busto Arsizio e vivace polo industriale in crescita. Peculiarità che, anni dopo, porteranno altri imprenditori a fondare, a pochi passi da lì, la LIUC – Università Carlo Cattaneo.

Numerosi gli interventi strutturali, gli ampliamenti e, come accennato, le innovazioni tecnologiche che nel tempo hanno esteso e modernizzato  la rosa di servizi offerta dall’ospedale.

Ultimi in ordine di tempo, l’affiancamento, al quartier generale castellanzese, di altri centri (Arese, Varese, Lainate, Busto Arsizio) e, nel 2021, la nascita di un nuovo spazio dedicato a salute e prevenzione, con oltre 3.500 mq di ambulatori (38 in tutto), centro prelievi, area check-up, diagnostica per immagini e centro oculistico.

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