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Quando Varese bocciò la “Vigile Attesa”

Nell’Aprile dell’anno scorso un’iniziativa dell’associazione Soprattutto Liberi portò in piazza i medici che si erano smarcati dal Protocollo anticovid, convinti che il virus andasse affrontato fin dalle prime ore. Oggi il caso del “Doctor No House” riafferma la veridicità di quelle dichiarazioni, a quel tempo trascurate

Era il 25 Aprile 2021. Data non casuale, perché la parola chiave di quel giorno, libertà, risuonò spesso. Ma non per motivi storici, bensì per ragioni di strettissima attualità.

L’associazione artefice dell’evento, Soprattutto Liberi, cercò di liberare il campo, prima di tutto, dal macigno del luogo comune. E da quel passaggio del Protocollo anticovid basato sul concetto di Vigile Attesa.

Una assurdità!, ripetevano i relatori di quella domenica, in un centro di Varese inondato dal sole, ma anche dalla paura, dal disorientamento, dalle mascherine e dagli occhi smarriti, disincantati, a caccia di verità.

Torniamo ad ascoltare le parole del medico Andrea Stramezzi, tra i pionieri di un modus operandi che oggi, il caso del dottor Gerardo Torre, il salernitano “Doctor No House”, conferma e certifica.

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