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Vaccini di paese, il grande flop

Una percentuale irrisoria di ultrasessantenni ha preso parte alla campagna di somministrazioni nei borghi più piccoli e isolati. ATS Insubria: “Preoccupante: il covid è ancora in agguato e quella fascia di età resta particolarmente esposta”. Vaccini per le aziende, si parte!

Lotta al covid, una notizia buona e una più preoccupante.

Quella buona è il calo, ormai costante, di contagi e ricoveri. Gli ultimi dati, relativi alle province di Varese e Como, parlano di 375 positivi: 10 giorni fa erano 561 e un mese fa superavano quota mille.

A preoccupare, però, è il vero e proprio fiasco registrato dal primo weekend di vaccinazioni agli ultrasessantenni nei piccoli paesi di provincia. Basti dire che, su 1.200 aventi diritto, a Rancio Valcuvia si sono presentati solo in 46. Tonfo analogo a Gallarate e Menaggio.

Il sospetto, spiega la dirigente di ATS Ester Poncato, è che tante persone considerino il covid un pericolo passato e che altre guardino con timore alle dosi di AstraZeneca.

Ebbene, tuona il direttore sanitario Giuseppe Catanoso, si tratta di due autentiche fake news.

Buone notizie per i vaccini delle aziende. Dal 18 Giugno, presso l’hub di Malpensafiere a Busto Arsizio, saranno disponibili 500 vaccini aggiuntivi al giorno, con linee operative dedicate alle imprese e ai loro collaboratori. La novità è frutto dell’accordo tra ATS Insubria, ASST Valle Olona, Camera di Commercio di Varese e le associazioni di categoria.

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