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Varese: Borsellino, la guerra alla Mafia non è finita

Centinaia di studenti all’incontro con Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato ucciso dalla Mafia

Un’altra grande giornata di cultura e legalità, impasto formativo che trascende la didattica per diventare bagaglio di vita e di consapevolezza. A firmarla, il Liceo Scientifico di Varese e l’Istituto comprensivo di Viggiù, che già nelle scorse settimane aveva portato nella scuola di Saltrio l’energia e la testimonianza di Giuseppe Antoci.
Ospite e relatore, all’Una hotels, di fronte a centinaia di ragazzi, Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato assassinato dalla Mafia nella strage di in via D’Amelio. E i primi destinatari del messaggio educativo di Fiammetta sono proprio loro, gli studenti: “Siete voi la nostra prima avanguardia culturale: è da voi che la criminalità organizzata cerca di attingere nuove leve e non è un caso se mio padre, poco prima di essere assassinato, disse che la Mafia morirà il giorno in cui i giovani smetteranno di seguirla”. Nello stesso tempo, però, l’appello di Borsellino va a scuole, famiglie, comunità locali, istituzioni, affinché ciascuno contribuisca alla rigenerazione della legalità.

Il servizio sull’incontro di Antoci a Saltrio

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