Si è concluso, dopo due anni, il progetto “EsserCi-To Care”, dedicato alla tutela e all’inclusione delle persone anziane e fragili che, tra il 2023 e il 2025, ha costruito una rete stabile tra associazioni, Comuni, scuole e cittadini. Il risultato più rilevante è la creazione di un sistema territoriale capace di individuare i bisogni reali, dare risposte concrete e proseguire anche oltre la fine ufficiale del progetto.
Il programma, promosso da Auser Insieme Gallarate APS-ETS come capofila insieme a sette realtà di promozione sociale e ai Comuni di Gallarate, Busto Arsizio e Besnate, ha raggiunto 4.678 cittadini, grazie al lavoro di 257 volontari e 36 operatori.
Tra le azioni più incisive spiccano le Antenne di Comunità, considerate l’innovazione più forte del progetto: dieci volontarie hanno mantenuto 385 contatti telefonici con persone over 73, individuando 101 situazioni di bisogno, risolte nel 90% dei casi. Un lavoro che ha permesso di costruire una prima Mappa delle Fragilità del territorio, con 104 casi segnalati a Gallarate e 10 a Busto Arsizio, in costante collegamento con i servizi sociali.
Accanto al monitoraggio delle fragilità, “EsserCi-To Care” ha investito molto anche sulla formazione: 816 tra volontari e studenti degli istituti “Fermi”, “Falcone” e “Crespi” hanno partecipato a percorsi dedicati a caregiving, Alzheimer, Parkinson, telefonia attiva e sportelli sociali.
Ampia anche la partecipazione alle attività di socialità e benessere – pittura, yoga, canto, informatica, uscite culturali, Alzheimer Cafè, SpazioIncontro, Caffè Express – che hanno coinvolto oltre 3.000 persone, contribuendo a contrastare la solitudine e promuovere l’invecchiamento attivo. A Besnate sono stati inoltre potenziati servizi di prossimità come Telesoccorso e Pasto Amico.
Il progetto ha generato una rete destinata a durare: molte delle collaborazioni avviate proseguiranno anche oltre il 2025, rafforzando la cultura della solidarietà sul territorio. “EsserCi-To Care” lascia così strumenti, competenze e legami che continueranno a sostenere la comunità, con l’obiettivo condiviso di migliorare la qualità di vita delle persone più fragili.






