Busto: Un grande sì alla vita in mostra a Borsano

Alla Parrocchia S.S. Pietro e Paolo di Borsano a Busto, riproposta la mostra “Un grande sì alla vita”

Aggiornata, é stata ripresentata in apertura della festa patronale a Borsano, la mostra "Un grande Sì alla vita", preparata 15 anni fa in occasione del ventennale del Centro di Aiuto alla Vita di Busto Arsizio, dal 2019 dedicato ad Anna e Giovanni Rimoldi: 1.422 i bambini finora aiutati a nascere, tantissime
donne e famiglie incontrate e sostenute, oltre 250 Progetti Gemma
sottoscritti in aiuto a donne in grave difficoltà economica. Ma c'è un di più: “La parola che meglio descrive l'esperienza di questi anni è stupore per quanto
di buono e di bello è accaduto nella nostra vita, nella vita delle nostre famiglie e in
molte persone incontrate. Lo stesso stupore pieno di gratitudine che ci hanno
testimoniato con la loro vita Anna e Giovanni Rimoldi, che sono stati gli ispiratori e i
curatori della mostra”, spiga in Cav, che prosegue: “Per questo ci è parso importante rendere partecipi altri di questa esperienza.
Elemento qualificante la mostra è stata la scelta di partire dalla esperienza a contatto
con le donne, le famiglie, i giovani.
Non siamo partiti da una ideologia, ma dalla vita concreta fatta di incontri, di gioia per
un bambino accolto, di delusione e tristezza per una maternità rifiutata, di entusiasmo
per la vita dei nostri giovani, di trepidazione per una mamma in difficoltà per la sua
salute o la salute del suo piccolo.
La ricchezza di incontri, testimonianze, avvenimenti si è poi incontrata con il lavoro
educativo nella scuola di Anna e Giovanni, la storia di altre famiglie come quella di
Maria Teresa, madre di una bimba affetta da sindrome di Down, la vita professionale di
amici con competenze mediche scientifiche, bioetiche. Questa esperienza sorprendente di vita ha sollecitato e sollecita continuamente in noi delle domande sul senso della vita, sulla sofferenza innocente, sulla
manipolazione dell'uomo, sull'emergenza educativa, sull'aborto e tante altre cui abbiamo cercato di rispondere attraverso questa mostra non con slogan, ma seguendo il metodo insegnato da Giovanni: ricercare la verità che si palesa nella realtà, consapevoli
che solo andando al fondo della nostra povera umanità possiamo continuare a dire il nostro sì alla vita”.
Presenti alla presentazione della mostra anche l’assessore alla Cultura, Maniela Maffioli, e il consigliere comunale Emanuele Fiore, che ha commentato: “Se l'affermazione assoluta della vita non ha tempo né scadenza, suona - in questi giorni dolorosi per la nostra Comunità - di ancora maggiore stringente attualità. Suona come la risposta al gesto che ha lacerato i nostri sentimenti. Alle domande che ha suscitato, agli interrogativi sottesi e sospesi, la cui portata si allarga come i cerchi nell'acqua, dopo che il sasso è andato giù. La vita come risposta a una (sub)cultura di aggressività, sopraffazione e violenza. La vita come richiamo al #rispetto dell'altro, dei confini, del dialogo e del confronto”.

Disponibile su Google Play
Disponibile su Google Play