Non ci sono minuti di recupero quando di mezzo c’è la vita di una persona. Neppure quando ci si trova in uno stadio che ha appena visto terminare una gara di Serie D. Sono parsi infiniti a tutti i presenti quei 60 secondi occorsi tra l’arrivo del primo soccorritore e poi della barella trainata dai giocatori del Chievo.
La mente di tutti è tornata alla tragica caduta di Novara, costata la vita al tifoso della Pro Patria, Raffaele Carlomagno. Anche nell’ultimo weekend nei nostri stadi si è sfiorata la tragedia. Il copione sembrava riproporsi: triplice fischio e dal settore ospiti un uomo si sporge troppo cadendo a peso morto per alcuni metri.
La situazione è parsa subito grave, il 32enne ultras al seguito degli scaligeri risulta ricoverato al Niguarda per i traumi a cranio e sarebbe in coma farmacologico secondo quanto riportato da fonti della società di casa. Non ha aiutato la concitazione del momento ma un analisi di un protocollo che permetta di affrontare situazioni come queste è sempre più doverosa.
ULTIMA ORA
- Carne, vino, pasta: le regole a tavola per vivere meglio (e di più)
- Sparatoria Brown University, due studentesse erano sopravvissute a episodi simili: l'assurda storia
- Serie A, oggi Bologna-Juve - La partita in diretta
- Australia, antisemitismo in aumento del 316%: il contesto dell'attentato di Bondi Beach
- Roma, perde controllo dello scooter: morto 64enne
- Scontro fra tre auto sull'A4 a Verona, morta una 61enne
- Malore per l'alpinista Simone Moro sull'Himalaya: "Ricoverato, ora sta meglio"
- Rosanna Banfi e la nuova battaglia con il tumore: "Ora è tutto finito"
- Genoa-Inter, scontri tra tifosi prima della partita. Cosa sta succedendo
- Serie A, oggi Genoa-Inter - La partita in diretta
Sesto S.G.: Altro ultras cade nel vuoto. Servono stadi sicuri
Dopo la morte dell’ultras della Pro Patria Raffaele Carlomagno, fatto analogo allo stadio Breda
- Pubblicato il
Redazione
Articoli correlati
Territori
Categorie






