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Il giorno dei morti? No, degli zombi

In occasione del 2 Novembre, CineAmando ripercorre carriera e successi di George Romero, padre artistico dei Morti Viventi e artefice di un filone che da oltre mezzo secolo sforna titoli, derivazioni e imitazioni, ma che solo nell’autore originale riafferma il valore simbolico e politico dell’intuizione romeriana

Di emuli, veri o presunti eredi, imitatori e saccheggiatori, il compianto George Romero ne ha avuti molti, per non dire troppi.

Ma per cogliere, ancora oggi, la potenza simbolica della sua grande intuizione artistica, quella degli zombi, è necessario diffidare delle imitazioni e soffermarsi sugli originali, cioè i film che il maestro dell’horror ha consegnato alla Storia del Cinema.

Partendo da La Notte dei Morti Viventi (1968) e arrivando all’ultimo titolo della serie, “Survival of the Dead” (2007), Matteo Inzaghi ci guida attraverso l’immaginario romeriano, che grazie ai suoi living deadha parlato criticamente di consumismo, imperialismo, snobismo e omologazione.

Cineamando propone così un modo originale, e un po’ provocatorio, per celebrare il 2 Novembre.

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