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Da Merano a Parigi è tutto Mondo Galoppo

La tredicesima puntata del programma di Filippo Brusa spazia dallo spettacolo degli ostacoli dell’ippodromo Maia al Prix de l’Arc de Triomphe, un vero e proprio campionato mondiale per purosangue in scena domenica 6 ottobre a Longchamp

La tredicesima puntata di Mondo Galoppo si apre con le interviste al fantino Josef Bartos e all’allenatore Josef Vana junior, a segno nell’ottantesima edizione del Gran Premio Merano con L’Estran, baio di sei anni, pronto ad approfittare del clamoroso sbaglio di percorso del jockey francese Bertrand Lestrade, in sella al battistrada Le Costaud, dominatore nel 2018, ma con la guida di James Reveley.
Dopo aver analizzato la preziosa riunione di domenica 29 settembre all’ippodromo Maia di Merano, l’opinionista della trasmissione Gian Marco Zanzi parla della novantottesima edizione del Prix de l’Arc de Triomphe, la corsa di galoppo più qualitativa al mondo, con un montepremi di cinque milioni di euro, sui 2400 metri della pista di Longchamp: il fantino italiano Lanfranco Dettori cerca il settimo successo nella gara e soprattutto il tris, mai riuscito a nessun cavallo, con Enable, la cinque anni vincitrice nelle edizioni del 2017 (quando l’Arc si era disputato a Chantilly per i lavori di restauro dell’ippodromo parigino) e del 2018.
Il conduttore del programma Filippo Brusa ricorda i cavalli italiani che si sono aggiudicati l’Arc (Ortello nel 1929, Crapom nel 1933, Ribot nel 1955 e nel 1956, Molvedo nel 1961 e Tony Bin nel 1988), introducendo quindi Carlo Roncaglia, regista di «Ribot il Magnifico – Un’epopea iniziata a Dormelletto», spettacolo teatrale dell’Accademia dei Folli sul più grande purosangue italiano di sempre.

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