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La Francia e le donne a cavallo

Nella novantaduesima puntata di Mondo Galoppo Filippo Brusa e Sara Del Fabbro incontrano Jessica Marcialis e Franco Castelfranchi per parlare del discarico di un chilo e mezzo concesso alle fantine francesi

La novantaduesima puntata di Mondo Galoppo fa eco a France Galop, la società organizzatrice delle corse francesi, in piano e in ostacoli, che ha ribadito, attraverso un interessante dossier, la centralità delle donne nell’industria dei cavalli: «L’ippica rimane uno dei pochi sport misti, in cui donne e uomini competono nelle stesse gare.
Dal 2017, France Galop si è mossa concretamente, introducendo una riduzione del peso per le fantine, con l’obiettivo di incoraggiare i proprietari e gli allenatori a impiegare più spesso le donne. Tre anni dopo, questo provvedimento, senza precedenti nel panorama internazionale, sta dando i suoi frutti perché nel 2020 il 7 per cento delle gare aveva almeno una donna fantino al via. Insomma, un primato. Ma un altro successo è che le donne sono richieste anche nelle gare che non applicano questo vantaggio di peso.
Nel 2020, le donne fantino hanno vinto quasi mille gare (il 16 per cento di quelle di galoppo). Un fantino su cinque in Francia è donna.
Marie Vélon ha firmato un nuovo record di vittorie per le donne in un anno, con 83 successi nel 2020, che la collocano al settimo posto nella classifica mista.
In ostacoli, la fantina Charlotte Prichard ha raggiunto il quinto posto nella classifica annuale, un livello mai raggiunto prima da una donna.
Infine, Jessica Marcialis ha fatto la storia come prima donna a vincere in Francia un Gruppo 1, livello di eccellenza della competizione», andando a segno con Tiger Tanaka il 4 ottobre 2020 nel Prix Marcel Boussac – Critérium des Pouliches.
Proprio Jessica Marcialis illustra a Filippo Brusa e a Sara Del Fabbro, allieva fantina che fa parte ormai della trasmissione, la situazione francese, parlando del discarico di un chilo e mezzo concesso alle fantine, mentre Franco Castelfranchi, già segretario dell’Anac, tra i fondatori della Federazione europea degli allevatori di purosangue che aveva ipotizzato anche per l’Italia un modello analogo, spiega il suo punto di vista, non senza qualche provocazione.

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