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La via giusta di Andrea Marcialis

L’allenatore di Way To Paris ha saputo affermarsi in Francia facendo emergere tutto il suo talento. È lui, insieme al papà Antonio, di cui ha seguito le orme professionali, l’ospite di Filippo Brusa nella puntata #64 di Mondo Galoppo

«La via giusta» è quella che ha imboccato, nel 2016, Andrea Marcialis, decidendo di emigrare in Francia per mettersi in gioco, senza tardare a conquistare riflettori, vittorie e proprietari.
Ex fantino diventato allenatore, sulle orme di papà Antonio, oggi cura la preparazione di circa cento purosangue ma il suo cavallo simbolo è un grigio di sette anni, capace di emozionare, come ha fatto lo scorso 28 giugno, vincendo il «Grand Prix du Saint Cloud», Gruppo Uno da 240.000 euro sui 2.400 metri: Way To Paris (da Champs Elysees), appartenente a Paolo Ferrario, novantatreenne erede della Fert, scuderia di cui Antonio Marcialis era stato, a metà degli anni Settanta, seconda monta, dietro ad Antonio Di Nardo, ai tempi di Mario e Gaetano Benetti.
Gli ospiti della sessantaquattresima puntata di Mondo Galoppo sono proprio Andrea e Antonio Marcialis, che non dimenticano di citare le due amazzoni della famiglia: Elisabetta e Jessica. Quest’ultima è già entrata nella storia, come la prima donna a vincere una corsa di Gruppo nel meeting di Deauville, in sella a Tiger Tanaka (Clodovil), due anni allenata dal compagno Charley Rossi, a segno, il 16 agosto 2020, nel Prix François Boutin (G3), battendo La Gioiosa (Myboycharlie) del fratello Andrea.
Filippo Brusa ci tiene a chiudere la trasmissione ricordando Mirko Marcialis, figlio di Mario, fratello di Antonio, anche lui noto allenatore ed ex fantino: vent’anni fa, il 16 luglio del 2000, morì alle Bettole per una caduta in una corsa sui mille metri dall’epilogo, allo stesso tempo, atroce e beffardo. Tutto (vita e morte) in meno di un secondo: Mirko sbalzato a terra dal suo Sir Robin, dopo un contatto fra tre cavalli, alla fine della curva, e il cugino Andrea, che non si era accorto dell’incidente, sul traguardo, col frustino alzato per festeggiare il primo posto, senza sapere che, nel giro di pochissimi istanti, la sua euforia si sarebbe tramutata nel dolore più acuto e atroce.

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