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Medici di base, l’ira dei sindaci

Quattro sindaci concordano nello stigmatizzare la scarsa collaborazione, in piena emergenza, tra Comuni e dottori di famiglia. Cassani: “Alcuni si sono nascosti in casa”. Bellaria alla Regione: “Attiviamo i POT”

Sindaci diversi, di appartenenze politiche diverse, alla guida di città diverse. Uniti, però, nel criticare il rapporto (inesistente) tra Comune e Medici di Medicina Generale.

Se c’è una cosa che l’emergenza Covid ha riaffermato chiaramente, affermano i primi cittadini di Gallarate, Somma Lombardo, Porto Ceresio e Maccagno, è l’esigenza di mettere allo stesso tavolo sanità territoriale e amministrazioni comunali. Nell’interesse della comunità locale e degli stessi Medici, a cominciare da coloro che, nella lotta contro il virus, hanno trovato la morte.

Duro affondo del gallaratese Andrea Cassani: “Ho visto dottori chiudersi in casa“. Il sommese Stefano Bellaria sferza la Regione: “Attivate i POT”. Fabio Passera: “Non ho vissuto una buona sinergia”. Jenny Santi: “Le piattaforme sono state inefficaci”. 

Lo scambio qui riportato rientra nella lunga diretta organizzata da Upel Varese nell’ambito delle conferenze online su Fase Due e sinergia Comuni-Impresa.

 

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