Erika Minazzi è chiara: “A volte i genitori di un figlio in terapia mi chiedono di ascoltare anche loro. Per me si tratta di un automatismo, del quale posso occuparmi personalmente, o che magari deciderò di delegare a un collega. L’importante è che tutti coloro che ruotano intorno alla persona sofferente abbiano voce in capitolo”.
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Ascolto di famiglia per rimarginare la singola ferita
Nella nuova pillola, la dottoressa Minazzi affronta il passaggio, a suo giudizio fondamentale, di una terapia che non si limiti al soggetto debole, ma coinvolga nel suo percorso anche chi gli è più vicino
- Pubblicato il
Matteo Inzaghi
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