Il campione di nuoto paralimpico Federico Morlacchi si è fatto tatuare sulla schiena una fenice, uccello mitologico capace di rinascere dalle proprie ceneri, simbolo di rigenerazione: «Ho scelto questo tatuaggio nel 2010, quando avevo perso ai Mondiali di Eindhoven, arrivando quarto per appena 25 centesimi di secondo. Senza quella sconfitta non sarei il Federico di oggi».
L’atleta, nato con un femore più corto, si racconta a Filippo Brusa nella ventiseiesima puntata di Vincere, in cui sfoggia la medaglia di bronzo conquistata alle Paralipiadi di Tokyo nella staffetta 4 per cento mista, che rappresenta il suo cinquantunesimo alloro internazionale.
ULTIMA ORA
- Concerto primo maggio, Cosmo con bandiera palestinese
- Ucraina, F-16 in arrivo. Russia: “Servono più armi per guerra”
- Gaza, Hamas: “Oggi risposta a Israele su accordo”. Blinken: “Progressi veri”
- Concerto primo maggio, Massini: “Se dici antifascista ti identifica la digos”
- Ricetta elettronica Lombardia, ‘corsa’ alla conferma: boom accessi online. Cosa succede da oggi?
- Parma promosso in Serie A, basta 1-1 a Bari
- Concerto primo maggio, Morgan contro la musica “dei rutti”
- Sinner si ritira da Atp Madrid, non giocherà i quarti di finale
- Rublev batte Alcaraz, sorpresa nei quarti di Madrid
- Concerto primo maggio, BigMama: “Fallire è prezioso”
La fenice di Federico Morlacchi
Il campione di nuoto paralimpico Federico Morlacchi, che, dopo la sconfitta ai Mondiali di Eindhoven, si è fatto tatuare sulla schiena l’uccello mitologico, simbolo di rigenerazione, si racconta a Filippo Brusa nella ventiseiesima puntata di Vincere
- Pubblicato il
Filippo Brusa
Articoli correlati
Redazioni
Categorie
© 2023 - Totopartners s.r.l. | via delle industrie, snc - 21040 Gornate Olona (VA) | P.IVA 09164771009