Milano: Il giallo dello scambio Sala-Abedini

Mentre si lavora per la liberazione di Cecilia Sala, si ipotizza scambio con l’ingegnere fermato a Malpensa

Ore cruciali per la diplomazia italiana, impegnata sul fronte iraniano per riportare a casa Cecilia Sala.
La giornalista de Il Foglio e Chora Media è in carcere a Teheran dal 19 Dicembre e sarebbe "detenuta in condizioni severe": costretta a dormire per terra, privata degli occhiali e senza nemmeno un materasso.
Nella giornata del 1 Gennaio le sono state concesse tre telefonate nel corso delle quali avrebbe implorato i genitori di fare il possibile affinché il pressing per la sua scarcerazione proceda a stretto giro.
Nel contempo, prende sempre più corpo l'ipotesi di uno scambio di prigionieri: da un lato, la giornalista italiana. Dall'altra, Mohammad Abedini-Najafabadi, ingegnere svizzero-iraniano arrestato a Malpensa e ora in carcere a Opera.
Quest'ultimo è accusato dalla giustizia americana di aver fornito il sistema di navigazione del drone che, nel Gennaio 2024, attaccò una base americana in Giordania uccidendo uccise tre militari e ferendo 38 persone.
Accuse che il 38enne, titolare di un'azienda con sede al Politecnico di Losanna, respinge in blocco, proclamandosi del tutto estraneo ai fatti.

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