“Dei 67 mila accessi registrati al Pronto Soccorso di Varese nel 2018 solo un terzo era davvero giustificato. Gli altri avrebbero potuto restare a casa o rivolgersi al medico di base, che spesso viene bypassato”. Così Saverio Chiaravalle, numero uno del PS e capo del dipartimento di emergenza urgenza dell’ASST Sette Laghi, affonda la lama in un problema atavico, apparentemente irrisolvibile: la tendenza “ospedalocentrica” di tantissimi pazienti, che così facendo intasano i PS e penalizzano chi vive veramente una condizione di rischio.
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Pronto Soccorso “sprecato”: 2 su 3 non ne hanno bisogno
Solo il 30% degli accessi è davvero giustificato. Migliaia gli utenti che si rivolgono al PS per disturbi lievissimi, compresa la semplice influenza
- Pubblicato il
Matteo Inzaghi
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