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Covid, tragedia da capire. Al via uno studio approfondito

Insubria, Asst Sette Laghi e Neuromed analizzeranno la diffusione e le dinamiche del coronavirus concentrandosi su due aree italiane colpite in maniera profondamente diversa: provincia di Varese e Regione Molise. L’iniziativa è finanziata da Regione Lombardia, Cariplo e Fondazione Veronesi

Perché il Covid ha inciso in modo così grave e profondo in alcune aree geografiche, mentre si è limitato a sfiorarne altre? Quali sono i fattori che hanno portato alcuni malati a perdere la vita, altri a rischiarla, altri ancora a soffrire di una forma pesante, ma accettabile, di influenza? Qual è la peculiarità che ha permesso agli asintomatici di essere tali? E ancora: che effetto ha avuto, il coronavirus, sulla quotidianità professionale e personale di medici, infermieri e operatori?

Sono tutte domande che ciascuno di noi, in questi mesi, si è posto più di una volta. E che ora saranno, insieme a tanti altri quesiti, al centro di un importante studio condotto da Università dell’Insubria, Asst Sette Laghi e Irccs Neuromed, che metteranno a confronto la provincia di Varese e la Regione Molise. La prima particolarmente (benché in maniera meno devastante rispetto ad altre realtà lombarde) colpita dal Covid. La seconda di gran lunga meno assediata.

Nelle due aree interessate dalla ricerca, finanziata da Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e Fondazione Veronesi, saranno 3 mila le persone invitate a partecipare: verrà prelevato il loro sangue, verificata l’eventuale presenza di anticorpi contro il Sars-CoV-2, l’IgM (segno di un’infezione recente), l’IgC (più tardivi). I campioni verranno poi conservati in apposite biobanche per essere analizzate anche più avanti. Ai partecipanti sarà anche fornita un’app per smartphone, utile a compilare un questionario relativo a stato salute e abitudini di vita.

Nel caso di una seconda ondata – avverte Marco Ferrario, direttore di Medicina del Lavoro di Asst Sette Laghi, nonché docente all’Insubria – medici e infermieri saranno ancora una volta i pilastri che sorreggeranno il sistema. Per questo sarà necessario dedicare una parte importante della ricerca proprio a loro, agli effetti che il Covid ha avuto sulla loro salute fisica, ma anche sulla loro componente emotiva. Più resistenti saranno i nostri operatori sanitari, più forti saremo tutti noi”.  

 

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