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“Zone omogenee per rilanciare la Provincia”

L’esponente della Lega Giuseppe Longhin rilancia la proposta relativa alla suddivisione strategica del territorio in macro aree, utili a portare nel varesotto contributi preziosi

Riceviamo e riportiamo integralmente, dall’esponente della Lega Giuseppe Longhin, una lettera-proposta relativa alle Zone Omogenee.

“Recenti sondaggi danno la politica in fondo alla classifica della credibilità utile al rilancio del Paese. Prima l’impresa, segno di richiesta e bisogno di concretezza.
Ciononostante, proprio nella nostra provincia, si è accesa una scintilla che illumina uno scenario ben diverso da quello dominante.
C’è un Ente Provincia che torna prepotentemente a far parlare di sé riguardo un dissesto prima evitabile e oggi realmente evitato, dà, indirettamente, nuova linfa vitale agli investimenti sul territorio.
Poi c’è una lista “pseudo civica” costituita da amministratori pubblici presentata con sei mesi di anticipo sui tempi previsti: segno di indubbia vitalità. Un po’ prematura forse, ma sicuramente vivace.
Ma non è tutto. C’è un parlamentare leghista che tendeuna mano ad un collega piddino che risponde presente (nell’ordine, Matteo Bianchi e Alessandro Alfieri, ndr), tanto da aprire un dialogo costruttivo quanto prezioso sul futuro di Malpensa.
Per queste ragioni, per far sì che questi costruttivi sussulti non cadano nel vuoto, mi trovo a riproporre quello che, come presidente della Commissione Regolamenti e Statuto, ero riuscito a far approvare all’unanimità dal consiglio provinciale, insieme ai colleghi Magrini, Riganti e Ginelli: ovvero, le “Zone Omogenee” (articolo 5 riportato qui di seguito). Si tratta, a conti fatti, dell’unico concreto modo per reperire facilmente contributi e gestire meglio il territorio. Chi guarda a quest’iniziativa come una bizzarria, guardi la
Provincia di Bergamo, che ha istituito qualche anno fa 11 (ripeto, undici!) zone omogenee.
Per quanto riguarda la Provincia di Varese, considererei adeguate 5 zone, corrispondenti alle due comunità montane e ad altre 3 aree (tra le ipotesi, una di essere potrebbe comprendere la zona del capoluogo Varese e quella dei Laghi. Un’altra l’area del Gallaratese e del Seprio. La terza potrebbe gravitare nella zona metropolitana di Busto Arsizio ed estendersi al Saronnese).
Dopodiché, c’è tempo per aggiustare il tiro, raccogliere istanze alternative, ridisegnare confini e aggregazioni. Ciò che conta sono i vantaggi, economici, amministrativi e logistici, che deriverebbero da questa piccola, grande riforma territoriale. Perciò la sfida è aperta: raccogliamola tutti insieme”.

Giuseppe Longhin (coordinatore Lega per l’area di Gallarate)

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