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Sponda lombarda bocciata, si salva solo Germignaga

Goletta dei Laghi definisce “fortemente inquinati” 4 punti su 5. Fuori dai limiti Luino, Laveno, Brebbia e Ispra. Appello di Legambiente ai Comuni: “Firmate il Manifesto”

Il Cigno Verde mostra pollice verso alla sponda lombarda del Lago Maggiore.

Grandi accusati, come sempre, scarichi non depurati e inquinanti, incuria e inquinamento da microplastiche, cementificazione e captazione delle acque.

E la bocciatura è di quelle che fanno male, perché 4 punti sui 5 analizzati risultano fortemente inquinati.

A decretarlo, la temibile pagella della Goletta dei Laghi, che sotto la bandiera di Legambiente campiona e verifica ogni Estate le acque di scarico di foci e canali, principali veicoli di contaminazione causata da cattiva depurazione o scarichi proibiti.

Dopo il triste verdetto sul Ceresio, bocciati due punti su tre (per leggerei dettagli clicca qui), destino analogo si è abbattuto sul Verbano e in particolare su Luino, Laveno, Brebbia, Ispra e Germignaga. Ebbene, solo quest’ultima è risultata nei limiti, mentre tutti gli altri punti presentano dati preoccupanti. Si tratta, nel dettaglio, del lungolago luinese, del Gaggetto lavenese, della foce del Bardello a Brebbia e della località Acqua Negra di Ispra.

Sebbene tanto si sia fatto, specie sul fronte informativa, tanto ancora resta da fare, sottolinea Valentina Minazzi di Legambiente Lombardia. L’invito a tutti i cittadini è di segnalare chiazze o situazioni sospette al servizio SOS Goletta e, alle amministrazioni comunali, di sottoscrivere il “manifesto dei laghi”, sposando i principi cardine di un nuovo modo di guardare a corsi e specchi d’acqua, lavorando in squadra, organizzando campagne di sensibilizzazione e favorendo un cambio di paradigma nel rapporto con le materie plastiche.

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