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Andiamo tutti a “Remènch”. Con Carlo Meazza

Presentato a Varese, nell’ambito del Premio Chiara 2021, il libro fotografico dedicato alla transumanza. quasi 100 persone nel teatrino di Sant’Ambrogio per un’opera che propone un altro concetto di modernità

A volte ci spazientiamo, rallentati nel nostro frettoloso incedere, dalle greggi che attraversano la strada, alla ricerca di terre da invadere, erba da brucare. Intorno a loro, scorgiamo i volti segnati dei pastori e lo sguardo attento dei loro imprescindibili cani.

Carlo Meazza ha deciso di andare ben oltre la semplice contemplazione e ha dedicato alla transumanza due anni di vita, lavoro e di suggestivi scatti fotografici, dando ora alle stampe “Remènch” (parola che, a differenza di quanto si pensi, almeno in origine, non ha un’accezione negativa né offensiva (ovvero, “andare a ramengo“). Significa, semplicemente, andare raminghi, a pascolare) frutto della lunga esperienza vissuta a contatto col piccolo mondo antico di chi si occupa di pecore e vive una quotidianità fitta di silenzi, linguaggi cementati dal tempo, immersione totale nella natura e nelle sue ataviche abitudini.

A pochi mesi dallo Speciale che Rete55 aveva dedicato al libro (per rivederlo, clicca qui), l’autore lo ha presentato ufficialmente a Varese nell’ambito del Premio Chiara 2021, in una serata che ha visto la partecipazione di quasi 100 persone, riunite nel teatrino di Sant’Ambrogio. A fare gli onori di casa, Bambi Lazzati. A condurre il dibattito, Matteo Inzaghi. Ad affiancare Meazza, uno degli autori dei testi: Enzo Laforgia. Tra i partecipanti, l’assessore regionale alla Cultura Stefano Bruno Galli (Regione Lombardia ha contribuito in modo fondamentale alla pubblicazione del volume, edito da Pubblinova) e il sindaco Davide Galimberti. 

Nella foto, i protagonisti della serata, Meazza, Laforgia e Inzaghi, fotografati da Giorgio Lotti.

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