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“Ciao Bobo, con te ho formato un Consorzio Umano”

Daniele Marantelli, storico esponente varesino del centrosinistra, racconta della lunga amicizia e della proficua collaborazione con Roberto Maroni, in teoria avversario, in pratica alleato di tante battaglie

A Daniele Marantelli microfono e prosceni non hanno mai fatto paura.

Eppure, quando Rete55 gli chiede di rilasciare un’intervista televisiva per ricordare Roberto Maroni (per rileggere il nostro articolo sulla sua scomparsa, clicca qui), l’ex deputato PD, garbatamente, rifiuta: “Non me la sento di apparire per commentare una scomparsa che mi colpisce e addolora nel profondo”, spiega, limitandosi a condividere in una telefonata con Matteo Inzaghi qualche aneddoto e tante sensazioni.

Del resto, l’amicizia tra Bobo e “il Maranta”, da queste parti, non fa certo notizia. Innumerevoli le occasioni pubbliche di incontro e confronto, spesso concluse a suon di battute. Tra le ultime, quella di Maroni agli albori della campagna elettorale varesina, quando da candidato sindaco (corsa che la malattia lo ha poi costretto a interrompere e abbandonare) rispose così a una domanda sulla composizione di una sua lista civica: “Sarà variegata e trasversale: potrei anche chiedere all’amico Marantelli di candidarsi: di lui mi fido“. Affermazione che suscitò nel diretto interessato una sonora risata, ma che dà un’idea chiara del rapporto tra i due “antagonisti”.

Con Bobo ho formato una specie di consorzio umano!, afferma Marantelli, Sulla carta eravamo avversari , ma in realtà ho trovato con lui parecchia intesa e identità di vedute e costruito in sinergia progetti e soluzioni utili alla nostra terra. Entrambi abbiamo amato Varese e ci siamo fatti in quattro per valorizzarla e sostenerne le risorse e le potenzialità“. 

Nel raccontare l’uomo, l’esponente del centrosinistra definisce il Bobo “solido, onesto e perbene”: Aveva i suoi difetti, certo, ma la sostanza era ricca di valore e di spessore.

L’ultima volta che si sono visti, chiosa Marantelli, è stato a casa Maroni: “Parliamo di poche settimane fa: la malattia stava prendendo il sopravvento e lui ne era consapevole. Sapevo che difficilmente avrei potuto rivederlo e oggi so che, ancor più difficilmente, Varese potrà contare tra i suoi rappresentanti a Palazzo un esponente politico così abile, lucido, determinato e genuino“.

 

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