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“Combattiamo il Green Pass. E gli scalmanati”

Nel lungo elenco delle città in cui si preannuncia il blocco delle stazioni per protestare contro le regole anti covid non compare Varese. “Merito nostro – afferma il candidato sindaco Francesco Tomasella – Abbiamo isolato i fanatici”

Noi protestiamo contro la dittatura sanitaria, contro le restrizioni tipiche dei regimi. Ma non ammettiamo alcuna violenza, perciò mettiamo al bando provocatori ed estremisti“.

Così Francesco Tomasella, leader di Varese Libera nonché candidato sindaco del capoluogo e artefice di quella che lui, fin dalla primissima ora, chiama “disobbedienza civile”, ricalcando le nobili orme del filosofo americano David Thoreau e, più di recente, di figure storiche come Gandhi e Martin Luther King.

Proprio in ossequio a quegli esempi, spiega Tomasella, “abbiamo da subito emarginato qualunque forma di fanatismo e di reazione manesca”.

La prova del nove, insiste, arriva proprio oggi, giorno delle annunciate proteste contro il Green Pass, obbligatorio per chi viaggia su treni e aerei. 

Interminabile l’elenco delle città italiane in cui si sono organizzate proteste e manifestazioni, che in certi casi, promettono gli organizzatori, potrebbero sfociare nel blocco delle stazioni (eventualità contro la quale il Governo, attraverso il Ministro dell’Interno Lamorgese, ha già annunciato tolleranza zero).

Tra queste piazze, però, non compare Varese. “E il merito è nostro – chiosa il candidato sindaco Tomasella – siamo stati i primi a protestare contro quelle che consideriamo misure sbagliate e inique, ma anche i primi a prendere le distanze dagli scalmanati, politicamente manovrati. Proprio come faremo sabato 4 Settembre, alle 18, in piazza Montegrappa, quando un avvocato aiuterà la cittadinanza a comprendere i limiti giuridici del Green Pass”.

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