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Funivia Monteviasco, la sfida del Prefetto

A 4 anni dalla tragedia che ha determinato la chiusura dell’impianto, Comune e Comunità Montana invocano. Restano da sciogliere il nodo del Gestore e del Capo Servizio

Tra i nodi che il varesotto fatica a sciogliere c’è sicuramente la funivia di Monteviasco, chiusa dal 2018 a causa del tragico incidente che costò la vita al manovratore.

Da allora, un susseguirsi di ritardi, slittamenti e imprevisti ha reso impossibile la riattivazione dell’impianto, isolando la comunità del suggestivo borgo di montagna, che in questi 4 anni ha potuto contare sulla buona volontà dei carabinieri di Dumenza, pronti a portare a piedi beni di prima necessità (e vaccini).

Della questione, nelle scorse ore, si è occupato il Prefetto di Varese Salvatore Pasquariello, che al tema ha dedicato un tavolo su richiesta del Comune di Dumenza e della Comunità Montana Valli del Verbano.

Due, principalmente, gli ostacoli che impediscono il ripristino della funivia. Da un lato, la difficoltà di trovare un nuovo gestore (il bando di gara è andato deserto). Dall’altro, l’altrettanto difficile reperimento di un Capo Servizio, visto il percorso formativo necessario.

Il Prefetto ha accolto favorevolmente la disponibilità di Comunità Montana, il cui presidente Simone Castoldi si è detto pronto a mettere a disposizione del personale, a spese dell’ente, una struttura ad hoc.

Pasquariello ha fissato per Settembre un nuovo incontro per verificare eventuali sviluppi e, possibilmente, accelerare il complicato cammino verso la riaccensione della funivia.

 

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