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Il giorno più Giusto: “Sono vivo grazie ai Borghi”

Cerimonia solenne e molto partecipata a Varese, dove l’ambasciatore israeliano in Italia ha premiato la figlia di Piero e Lidia, che nel 1943 nascosero la famiglia Talvi e le.consentirono di riparare in Svizzera

Una giornata da ricordare quella che si è svolta in Salone Estense, dedicata ai Giusti fra le Nazioni, riconoscimento che lo Stato di Israele assegna a chi, nel pieno della furia nazifascista, salvò gli ebrei dalla deportazione.

Protagonisti della giornata, aperta dal sindaco Davide Galimberti, i “giusti” Silvio Borghi e Lidia Caleffi, i quali oggi riposano nel cimitero varesino di Velate e che sono stati qui rappresentati dalla figlia Elsa e dal genero Umberto. Ma anche Shmuel Almagor-Almoslino, nato in Svizzera nel 1944, poco dopo la fuga dei suoi genitori, i signori Talvi, salvati e accompagnati dai signori Borghi.

Nei tanti interventi, le storie, i ricordi, le testimonianze di quei terribili giorni datati 1943.

Oltre ai diretti interessati, che hanno riportato dettagliatamente le ore, i minuti, gli incontri e i pericoli, ma anche la solidarietà, le parole e i silenzi del lungo e rischioso viaggio che da Mirandola al confine svizzero fece la differenza tra vita e morte, la platea ha ascoltato il sindaco di Mendrisio, Samuele Cavadini, il quale ha donato a Shmuel una cornice contenente il suo certificato di nascita, ma anche rappresentanti della Comunità Ebraica di Milano e dell’Unione delle Comunità.

Ospite d’onore, l’ambasciatore israeliano in Italia, Dror Eydar.

A coordinare i lavori, Margherita Giromini, presidente dell’istituto Calogero Marrone (Giusto fra le Nazioni dal 2013).

Ad allietare la mattinata, gli studenti-musicisti del Liceo Manzoni.

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