Varese: Caro Gianni, c'era una volta il giornalismo

Lettera di Matteo Inzaghi al collega Gianni Spartà, storica penna di Prealpina e autore di Soggetti Smarriti

Caro Gianni, il tuo "Soggetti Smarriti" mi è piaciuto molto. Me lo sono letteralmente bevuto e avidamente divorato, in poche ore.
Ma non è questa la notizia. La notizia è, come tu ci insegni, La Notizia.
Quella che il tuo volume evoca, celebra, riafferma. Quella che la comunicazione odierna, così scomposta e slabbrata, così ferocemente multimediale, cerca sempre e spesso non trova, o fraintende, o mistifica, o addirittura sotterra.
La tua, e quella del tuo libro, è la notizia che vale in quanto tale, che somiglia a una pietra preziosa, da inseguire, raccogliere o strappare, e poi portare in un luogo appartato e defilato per poter dar seguito a ciò che la "scoperta" consente e sdogana.
Lo studio delle carte, l'ascolto delle fonti, la verifica dei dettagli, l'accertamento delle circostanze, l'analisi delle pieghe, dei canti e dei controcanti.
Perché i migliori alleati del giornalismo sono il Tempo e le relazioni che, pazientemente, si costruiscono. E non in rete o attraverso schermi e display. Bensì di persona, faccia a faccia, davanti al caffè, sotto la pioggia, per strada, in piazza, o nell'abitacolo di un'auto parcheggiata alla bell'e meglio.
Le tue "mille storie cadute dall'alto", caro Gianni, non si limitano a rendere omaggio alla tua esperienza, all'agilità della tua penna, al logorio delle suole consumate su strade e marciapiedi.
Quelle tue pagine si spingono ben oltre, facendosi, nello stesso tempo, Storia e Cronaca, aneddoto e documento identitario di un'intera Professione.
Con Soggetti Smarriti, tu e Macchione, non vi siete limitati a diffondere un libro: avete concepito un nuovo tipo di bussola. Per orientarsi nel ginepraio, per distinguere il giornalista dall'influencer, il cronista dall'attore, il narratore dal social-istrione.
Perciò ti ringrazio. Perché una volta giunto alla fine, ho chiuso il volume, ho spento la luce. E ho sognato un nuovo inizio.
Matteo

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