Busto: Gorla, luogo del delitto meta di turismo macabro

Busto, via Milano: il luogo del delitto Gorla meta di turismo macabro. Un cartello prega di non fare foto

Fuori, impazza la Notte Bianca. Dentro la galleria di via Milano teatro dell’omicidio del negoziante Davide Gorla, invece, le luci sono spente. A rischiarare la scena, solo l’illuminazione del negozio a fianco dell’attività dove è avvenuto l'efferato crimine. Eppure, il via vai non manca. E se c’è chi esce semplicemente dall’attività di fronte, c’è anche chi si avvicina alle vetrine spente per guardare dentro, in cerca di chissà che cosa.
A far capire che non si tratta di casi isolati, all’entrata del negozio di Gorla, sopra a lumini e mazzi di fiori deposti da autorità e colleghi, c’è un cartello su cui si legge: “Si prega di non fare fotografie”. Come a indicare che sia necessario ricordare alle persone che il luogo di un delitto non deve diventare meta di turismo macabro. Contraddistinto in quest’epoca, oltre che da morbosa curiosità, magari anche da selfie da postare sui social: un mondo virtuale che troppo spesso fa perdere il rispetto per una tragedia reale.

Qui una riflessione sull'aperitivo vicino al luogo del delitto

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