I numeri fanno, già di per sé, un’idea piuttosto chiara della notizia:
1,8 tonnellate di droga, 20 arresti, 29 denunce e più di 1000 persone segnalate.
E’ il frutto della operazione “home delivery”, che ha visto in campo la Guardia di Finanza di Varese, coordinata dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio e in sinergia con l’Agenzia delle Dogane.
Al centro dell’attenzione, la Cargo City dell’aeroporto di Malpensa (la più grande d’Italia e una delle più attive d’Europa) e il suo incessante andirivieni di merci, temporaneamente stoccate nei suoi enormi magazzini e attentamente monitorate dalle Fiamme Gialle, particolarmente abili nel risalire al (reale) contenuto di alcune spedizioni e all’accorta profilazione di mittenti e destinatari.
La serie di pazienti indagini ha consentito così di scoprire e sequestrare una sbalorditiva quantità di sostanza stupefacente, soprattutto la famigerata khat (arbusto del Corno d’Africa detto anche “droga dei poveri), di cui sono stati recuperati e bloccati 1.600 kg. A questi si aggiungono 95 kg di marijuana, 35 di hashish, mezzo chilo di cocaina e 43 chili di altre sostanze, senza contare i mille prodotti farmaceutici sprovvisti delle necessarie autorizzazione dell’AIF e 10 mila euro in contanti.
Come accennato, le indagini della GDF, che sono proseguite incessantemente durante i mesi della pandemia, hanno consentito di individuare e segnalare un migliaio di destinatari, raggiunti nelle province di Varese, Milano, Monza Brianza, Pavia, Bergamo, Venezia, Trieste, Genova, Ravenna, Roma, Napoli, Palermo. In alcuni casi, gli inquirenti hanno smascherato gli acquirenti in stranieri, residenti all’estero, che avevano utilizzato la Cargo come snodo strategico.
