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“Il caro energia farà più danni del covid”

Il Presidente dell’Unione Industriali Roberto Grassi, intervistato a margine della conferenza di inizio anno, si sofferma sull’impennata delle bollette: “Diverse aziende sane e funzionanti rischiano di chiudere. Dobbiamo raddoppiare subito l’estrazione di gas italiano e mettere mano a un serio piano pluriennale”

Numerose aziende, sane e con un portafoglio ordini ben fornito, rischiano di chiudere”.

Lo annuncia un preoccupatissimo Roberto Grassi, presidente dell’Unione Industriali che di fronte al caro energia non usa mezzi termini: “Ciò che non ha fatto il covid lo farà questa drammatica impennata, che rischia di compromettere i dati sulla ripresa e di danneggiare intere filiere del manifatturiero”.

Nell’intervista rilasciata a Matteo Inzaghi a margine della tradizionale conferenza di inizio anno, il numero uno di Univa invoca un solerte e lungimirante ridisegno della politica energetica, nonché il raddoppio del gas estratto in Italia. Un tema, quest’ultimo, che vede Grassi particolarmente “sul pezzo”: “Ne estraevamo 21 miliardi di cubi ogni anno. Per ragioni politiche siamo scesi a 3 miliardi. Il nostro fabbisogno supera i 70 miliardi e la nostra dipendenza dalla Russia è, oggi, di 29 miliardi di metri cubi l’anno”.

Al netto del capitolo energia, i vertici di UNIVA si soffermano poi su Malpensa (“occorre approvare al più presto il nuovo Masterplan”); sul PNRR (bisogna coinvolgere le parti sociali nei tavoli di lavoro degli enti locali”; su digitalizzazioneistruzione tecnica (“da potenziare”).

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