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Mattarella Bis e la politica che non c’è

Il Presidente accetta un secondo mandato: “Troppe emergenze, resto in campo”. Ma il sistema partitico, reduce da una settimana di fumate nere, ne esce a pezzi

Onore a Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica rieletto per un secondo mandato dopo una settimana che, per la politica italiana, è giusto definire imbarazzante.

Il Capo dello Stato ha accettato di proseguire un percorso che aveva più volte ribadito di voler lasciare. Lo ha fatto per ammirevole  senso di responsabilità, certo, ma anche per mettere qualche toppa ai tanti buchi di un sistema politico in stato catatonico.

Per un’intera settimana leader ed esponenti di partito hanno fatto annunci, sparato nomi, bruciato candidature, sbagliato tutto, dalle previsioni ai proclami, passando per qualche banale conteggio.

Oggi i segretari delle principali forze politiche si affrettano a intestarsi il merito del Mattarella Bis, unendosi in un plauso acrobatico (e poco credibile) a una scelta che, dicono, fa rima con stabilità.

Peccato che, fino a ieri, gran parte degli stessi leader sembrasse pronta a qualunque opzione, ma non alla conferma dell’uscente.

Al Presidente Mattarella, un sentito augurio di buon lavoro. Gli toccherà garantire autorevolezza e solidità istituzionale a un sistema in deficit di credibilità, solidità e lungimiranza.

Una debolezza politica che, proprio come lo stramaledetto virus, sta diventando endemica.

 

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