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Piazza della Disperazione e soliti “canovacci”

Le manifestazioni di Roma e Milano, attraversate da qualche tensione, vanno prese e raccontate per ciò che davvero esprimono: disagio, sgomento, ricerca di sussistenza e di dignità. La riapertura, graduale e attentamente controllata, non è un’opzione, ma un’urgenza non più differibile

Nel suo editoriale di oggi Matteo Inzaghi punta l’attenzione sul cuore pulsante delle mobilitazioni viste ieri a Milano e Roma. In piazza, autonomi e commercianti, ristoratori e titolari di palestre: persone in ginocchio, che rischiano di poter più sfamare i propri figli.

Purtroppo, ancora una volta, una parte dell’informazione nazionale ha preferito puntare l’attenzione sul dito anziché la luna, avviando la solita caccia all’intruso, all’infiltrato, all’estremista di turno.

Sul proscenio, però, non c’era l’ideologia. Ma la disperazione.

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