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Tram Treno: spunta un fondo, ma la strada è lunga

Un partecipatissimo webinair del Rotary Club ha nuovamente affrontato il progetto di mobilità sostenibile presentato un anno fa da Giovanni Arioli. Tanti gli spunti, ma anche i possibili ostacoli sulla possibile concretizzazione dell’iniziativa

Il progetto guadagna terreno, ma il traguardo è ancora lontano.

Piaccia o no, la missione TramTreno è una di quelle sfide epocali che possono fare la differenza tra un territorio capace di cambiare e uno che preferisce stare al palo, rassicurato dalle abitudini di sempre.

E l’interesse acceso dal webinair del Rotary Club, con quasi 120 partecipanti, la dice lunga sulla portata di un’iniziativa che sembra racchiudere in sé molte delle più diffuse coordinate del presente: mobilità, sostenibilità, omogeneità tra territori, rilancio turistico che unisce la praticità della fruizione alla piacevoezza della contemplazione.

Senza dimenticare i nuovi concetti di trasporto sicuro, che il covid ha riaffermato in tutta la loro drammatica urgenza e che il TramTreno potrebbe esprimere.

Questo l’incipit dell’editoriale che Matteo Inzaghi dedica al dibattito, cui hanno preso parte, tra gli altri, Giovanni Arioli, Davide Galimberti, Fabio Lunghi e Paola Reguzzoni.

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