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Vaccini, l’esercito (europeo) degli esclusi

Dipendenti, funzionari e pensionati di JRC Ispra e Scuola Europea si vedono rifiutare la registrazione e prenotazione del vaccino. Motivo, l’assenza di una tessera regionale servizi: nell’Editoriale di Matteo Inzaghi, le ragioni del problema e il vuoto da colmare

Rete55 aveva sollevato il problema qualche settimana fa e ATS Insubria aveva espresso rassicurazioni: “Non lasceremo indietro nessuno” (per rivedere il servizio, clicca qui).

Peccato che, con l’avvio della campagna vaccinale rivolta ai più anziani, la questione si sia rivelata in tutta la sua urgenza, coinvolgendo molte persone residenti in provincia di Varese. Si tratta dei funzionari e dei pensionati (nonché dei rispettivi consorti) che, attraverso realtà come JRC di Ispra e Scuola Europea di Varese, fanno riferimento diretto alla Commissione di Bruxelles.

In questi giorni molti di loro, ultraottantenni e residenti nel varesotto, si vedono negare l’accesso al vaccino. Motivo, l’assenza di una tessera regionale servizi (e questo perché non sono iscritti negli elenchi del Servizio Sanitario Nazionale). Solitamente, come spiega Matteo Inzaghi nel suo editoriale di oggi, le prestazioni mediche di cui beneficiano sono infatti pagate di tasca propria e poi rimborsate dalla Cassa Malattie della UE (tecnicamente, si tratta del RCAM – Regime Comune di Assicurazione Malattia).

Il punto è che la distribuzione e prenotazione dei vaccini prevede un’unica regia, pubblica e statale/regionale. Perciò, ad oggi, migliaia di cittadini, molti dei quali anziani, rischiano di non essere vaccinate.

 

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