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62 Comuni, una sola squadra. Longhin: “Nuovo corso”

L’esponente leghista istituisce una cabina regia che contribuisca alla sinergia e alla definizione di progetti condivisi tra 62 Comuni. “Iniziativa politica ma non partitica: spero che gli amministratori di altre forze vogliano unirsi a noi”

L’unione fa la forza, specie quando si tratta di progetti di ampio respiro, comunicazione, bandi, graduatorie.

Sfide che, specie in un momento difficile come questo, mal si conciliano con la logica della frammentazione che, da sempre, caratterizza il Paese dei campanili.

Giuseppe Longhin, responsabile per la Lega di 62 Comuni di basso varesotto, Seprio, Val Bossa, zona Verbano e altre aree della provincia, ha deciso di dare vita a una sorta di cabina regia intercomunale, suddivisa in ambiti tematici.

Questo team – spiega l’ex consigliere provinciale –  vuole essere un punto di raccordo tra Comuni e Regione, ma anche di riferimento per gli amministratori locali. Insomma, uno snodo funzionale a ciò che spesso manca: coordinamento e comunicazione. Resto dell’idea che le zone omogenee siano fondamentali per rafforzare la collaborazione tra enti, privati e parti sociali e, in attesa e nella speranza che la Provincia ne ufficializzi la partenza, questo gruppo di lavoro può iniziare a mettere le basi per una buona collaborazione”.

Al momento, precisa Longhin, ho chiesto ad alcuni colleghi di partecipare ai tavoli tematici nelle vesti di responsabili. Si tratta di: Cristina Galimberti: ex sindaco di Buguggiate, per l’area politiche sociali, giovanili e cultura. Corrado Canziani: consigliere provinciale delegato all’edilizia scolastica, si occuperà di bilancio e attività produttive. Stefano Biondaro: consigliere a Mornago, tra i promotori del progetto “ecomuseo delle Piane e dei luoghi Visconteo del Varesotto”, si occuperà di ambiente, territorio, urbanistica, PGT. Lo stesso Longhin si occuperà di partecipate, sport e sicurezza.

Iniziativa di partito, quindi? No, precisa: da esperto amministratore locale, Longhin sa bene che, a livello locale, a contare sono le persone e gli obiettivi comuni, non il colore della casacca. Perciò l’auspicio è che questa nuova “rete” sia vista con spirito apartitico e che, nel tempo, amministratori di altre espressioni politiche vogliano farsi avanti e procedere fianco a fianco. “Per il bene non di un partito – chiosa ma del territorio”.

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