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Aree di Confine… bocciate. Bianchi: “Che delusione!”

Respinta a maggioranza la proposta di legge che prevedeva buste paga più pesanti a favore di chi lavora in prossimità della frontiera svizzera, così da frenare l’emorragia di manodopera specializzata

Fine della corsa. Il progetto “Aree di Confine” è stato bocciato dal Parlamento, con 290 voti contrari e solo 187 favorevoli.

A darne notizia è un deluso Matteo Bianchi, onorevole leghista che aveva fatto propria l’iniziativa della varesina Confartigianato e presentato in aula un ordine del giorno, discusso la notte scorsa nell’ambito della discussione parlamentare sulla Legge di Bilancio.

Presentato un anno e mezzo fa dall’associazione di categoria, il progetto aveva come obiettivo dichiarato quello di frenare la continua emorragia di manodopera specializzata, attratta dalle più favorevoli condizioni contrattuali offerte in Svizzera. In sintesi, se approvato, l’ordine del giorno avrebbe costretto il governo ad adottare misure di alleggerimento fiscale a favore delle imprese che gravitano nei pressi del confine con il Canton Ticino, consentendo ai datori di lavoro di rimpolpare il netto in busta paga dei propri dipendenti, scoraggiandone la migrazione.

Il Parlamento, però, ha mostrato pollice verso, vedendo sconfitta la linea “Bianchi”, sostenuta da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Secco il commento dell’ex sindaco di Morazzone: “Non stupiamoci se qualcuno, nel nostro territorio, sogna di far parte del 27° cantone elvetico“.

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