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“Con le Zone Omogenee più soldi ai Comuni”

Giuseppe Longhin (Lega) scrive ai sindaci per formare 5 macro aree coordinate dalla Provincia: oltre alle due Comunità Montane, Varese-Laghi, Gallarate-Seprio e Busto-Saronno

Dopo la prima uscita di fine Novembre, Giuseppe Longhin rilancia il tema delle Zone Omogenee, unico modo, dice, per garantire ai Comuni più fondi e maggior peso politico.

La proposta, in sintesi, prevede la formazione di 5 aree: le due Comunità Montane già esistenti (Valli del Verbano e Piambello) e altre tre di nuovo conio: una che abbracci il capoluogo e l’area laghi, una che comprenda Gallaratese e Seprio e una con Busto Arsizio, Valle Olona e Saronnese.

Lo spunto risale alla passata Amministrazione Provinciale, in cui Longhin presiedeva la Commissione statuto Regolamenti e Controllo. In quelle vesti, in accordo coi colleghi Giorgio Ginelli e Marco Riganti e Marco Magrini, l’esponente della Lega riuscì a strappare un’approvazione unanime, da parte del Consiglio di Villa Recalcati, alla possibilità di creare le Zone. Da allora, però, l’iniziativa è rimasta sulla carta.

Perciò, dopo il “ritorno di fiamma” a fine 2020, Longhin ha preso carta e penna e scritto ai 138 sindaci della provincia di Varese, chiedendo loro di rimettersi al lavoro per dare una grande opportunità al territorio: “Fiaccata dalla Delrio – commenta – la Provincia non ha più strumenti per dare slancio ai Comuni e questi ultimi, specie se di piccola dimensione, non possono aspirare a grandi risorse. L’unico modo per uscire dall’angolo è aggregare le proprie capacità strategiche e progettuali, parlando con una sola voce e portando a casa bandi e finanziamenti mirati. Le Zone Omogenee – chiosa – sono una chiave di riscatto per gli enti più vicini al cittadino“.

Resta da capire quale sarà la reazione degli amministratori locali. Potrebbero sposare in toto la proposta, oppure rigettarla. O, ancora, ricalibrarla, ritoccando al rialzo o al ribasso il numero di Zone previste. Quel che è certo, sottolinea Longhin, è la trasversalità della proposta: “L’interesse del territorio non ha colore né casacca: mi auguro che i sindaci rispondano alla mia lettera in qualità di primi cittadini e non di esponenti di questa o quella forza politica“.

 

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