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Doppia svolta: Airoldi a Saronno, Radice a Legnano

I candidati del centrosinistra espugnano la città dell’Amaretto e quella del Carroccio. Determinante il sostegno di molte delle liste in corsa al primo turno. Il risultato saronnese si ripercuoterà sugli equilibri provinciali

Dopo Luino, anche Saronno e Legnano vivono una svolta politica, consegnando entrambe le amministrazioni comunali ai candidati di centrosinistra.

Nella città dell’Amaretto si impone Augusto Airoldi, che batte l’uscente Alessandro Fagioli con 8.822 voti contro i 5.884 incassati dall’esponente leghista. Quest’ultimo ha riconosciuto la sconfitta meno di un’ora dopo la chiusura dei seggi, affermando: “Lascio al mio successore una città sana e coi bilanci a posto: buon lavoro”.

Una vittoria, quella del candidato saronnese del centrosinistra, che il primo turno aveva già lasciato presagire, visto il risicato divario tra lui e il sindaco uscente, esponente leghista nonché vicepresidente di Provincia di Varese, ruolo che, a questo punto, sarà costretto a lasciare.

A pesare, soprattutto, gli apparentamenti siglati all’indomani del primo turno, con il convinto sostegno ad Airoldi di due liste dal notevole peso specifico, come Obiettivo Saronno (capitata da Novella Ciceroni) e Con Saronno (guidata dall’ex primo cittadino Pierluigi Gilli).

Ma le ripercussioni del risultato saronnese sul destino di Villa Recalcati andranno ben oltre il singolo Fagioli, perché le dimensioni della città e il peso dei suoi “grandi elettori” è ora destinato a cambiare di segno, mettendo in difficoltà l’amministrazione Antonelli, come evidenziato da Matteo Inzaghi nel servizio sulle novità di Forza Italia (per rivederlo, clicca qui).

Discorso analogo per la città di Legnano, dove Lorenzo Radice si è imposto con un bottino di 11.974 preferenze sulla candidata del centrodestra, la ex consigliera regionale ed esponente leghista Carolina Toia (ferma a 10.173).

Fondamentale, in questo caso, il vero e proprio esercito che si è presentato al primo turno (ben 7 gli aspiranti sindaci), decretando l’inevitabilità del ballottaggio. Ma anche il drammatico epilogo della precedente amministrazione di centrodestra, decapitata da un ciclone giudiziario che ha, almeno in parte, convinto molti elettori circa la necessità di imprimere una svolta.

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