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“Ospedale di Luino, solo io posso proteggerlo”

Furio Artoni, candidato sindaco per Azione Civica, ritiene impossibile che i suoi avversari possano difendere il presidio: o per ragioni storiche, o per questioni politiche

Le sorti di Luino sono strettamente legate a quelle del suo Ospedale. Su questo concordano tutti, a partire dai quattro candidati sindaco della città.

Uno di loro, però, considera i suoi tre concorrenti i meno indicati per un intervento concreto a difesa del nosocomio. Si tratta di Furio Artoni, in corsa con Azione Civica per Luino e frazioni.

“La situazione – spiega l’avvocato – non è delle più rosee. L’ospedale è ormai abbandonato, come dimostrano le liste di attesa lunghissime e i difficili accessi alla struttura”.

Un depauperamento che, secondo Artoni, è cominciato molti anni fa dal reparto di maternità ed è poi proseguito nell’indifferenza (a volte distratta, altre volte interessata, della politica).

Motivi per cui, prosegue, i tre concorrenti di Artoni sarebbero, secondo lui, poco indicati alla sfida.

“Benché si tratti di persone corrette e perbene, incalza il candidato sindaco, i miei avversari hanno ragioni fondate per non intervenire: Franco Compagnoni, da medico, rischierebbe di infrangere il proprio rapporto di lavoro coi vertici dell’ASST. Alessandro Casali è un esponente di quella Lega che, dai tempi di Formigoni, ha fatto di tutto per centralizzare la sanità in grossi poli ospedalieri, sacrificando i presidi periferici. Ed Enrico Bianchi, prosegue, fa parte di quella sinistra che, dai tempi del sindaco Tosi, ha fatto ben poco per sostenere l’ospedale”.

Artoni, al contrario, vanta un passato di forte militanza, raccolta firme e impegno sul campo. Perciò, conclude “Noi di Azione Civica siamo gli unici davvero in grado di salvare il nostro Ospedale. Perché, a differenza di altri, avremo le mani libere“.

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